PRODUZIONE MEDIA
1200 bottiglie

MACERESE
Denominazione: Beneventano Falanghina IGP Certificazione: Biologica codice ente IT 009 Zona: Casalduni Uve: Falanghina 100% Anno d’impianto Vigneti: 2012 – 2018 Terreno: argilloso – calcareo Altitudine: 560 mt. s.l.m. media vigneti Esposizione: sud-ovest Allevamento e densità: Guyot 3500 ceppi/ha Produzione: 65 ql./ha Epoca di raccolta: fine settembre inizio ottobre Raccolta: manuale in cassette Vinificazione: pigia-diraspatura, macerazione per circa 3 giorni e successiva pressatura. Fermentazione spontanea in acciaio a temperatura controllata. Affinamento: in acciaio 6 mesi e altri 3 in bottiglia.
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pratiche agronomiche
inerbimento spontaneo e sovescio invernale, concimazione naturale con letame bovino e equino ad anni alternati. Per la gestione dell’erba sotto fila viene effettuata una lavorazione meccanica del terreno. Utilizzo di prodotti rameici e zolfo, autorizzati in agricoltura biologica, per la difesa contro peronospora e oidio, mentre per la tignola della vite viene eseguito il disorientamento sessuale evitando l’utilizzo di insetticidi che, anche se naturali, andrebbero a danneggiare altri insetti utili.
come nasce macerese
La nostra prima avventura sulla macerazione, dopo la presentazione ufficiale al Vinitaly 2022, ecco MACERESE un vino da uve macerate di Falanghina, ovviamente il nome deriva dal gioco di parole con CESE, il nome della nostra vigna di Falanghina e MACERATO. Sia chiaro non abbiamo scoperto nulla di nuovo, la macerazione dei bianchi è nella tradizione locale, i vini dei nostri nonni erano tutti macerati, bianco e rosso nello stesso medesimo modo. Ovviamente siamo tradizionalisti, il nostro macerato strizza l’occhio al passato ma è assolutamente un peso piuma rispetto al vino del nonno. Comunque “ciancio alle bande” MACERESE nasce da una sostanziale e fulminea idea , scaturita da una profonda stanchezza dopo interminabili ore di vendemmia e dopo le oltre 6 in cantina a pigiare e pressare, e già! MACERESE nasce perchè eravamo stanchi e ad un certo punto, guardano mia moglie Dina e mia cognata Marenza come in una scena western , quando c’è il momento prima di sparare in un duello con le pistole, dico …. “che ne pensate se pigiamo tutto e via ?!” a quel punto vedemmo la luce in fondo al tunnel e così pigiammo le uve e tutto in vasca a fermentare e ” domani è un altro giorno”, come disse quello del famoso film. Ecco questo è il risultato, tre giorni di macerazione con le bucce e poi separato per continuare la fermentazione in bianco. Le sfumature agrumate, classiche della macerazione, e le noti olfattive varietali si contendono la scena, al gusto intenso e persistente. Non vi resta che provarlo.
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