La potatura invernale

La potatura invernale della vite, uno dei passaggi fondamentali per avere prodotti di qualità. 

Con questa operazione viene tolto fino al 95% del legno prodotto nell’anno. La vite produce naturalmente senza che sia necessario ricorrere alla potatura, ma questa operazione colturale è necessaria per abbassare il numero di grappoli presenti su ciascuna pianta, migliorare la qualità delle uve, limitare la produzione rendendola regolare e costante, favorire una rapida messa a frutto, aumentare le dimensioni dei grappoli, ridurre la necessità del diradamento per il controllo della produzione. 


Da quando si piantano le nuove barbatella fino al completamento della forma desiderata (2-4 anni) si esegue la potatura di allevamento, che serve ad assicurare il più rapido sviluppo della struttura scheletrica della vite in rapporto al sistema di allevamento prescelto.

Una volta ultimata la forma di allevamento viene svolta la potatura di produzione fino al termine della vita produttiva del vigneto. È la potatura invernale, detta anche potatura secca, viene eseguita ogni anno durante il periodo di riposo vegetativo delle viti e serve prevalentemente ad assicurare il mantenimento della forma e delle dimensioni delle singole viti, regolare il carico di gemme per ceppo, scegliere le migliori gemme in rapporto alla loro capacità produttiva, distribuire le gemme in maniera ottimale su ciascuna vite e il raggiungimento di equilibrio tra fase produttiva e vegetativa.



Come si effettua la potatura a secco

Per una buona potatura bisogna osservare bene la pianta si devono valutare molti parametri fondamentali che sono: un buon livello di lignificazione, tralci con lunghezza internodo (fra una gemma e l’altra) tipica della varietà, il diametro del tralcio e la sua posizione.


La potatura invernale va eseguita nel periodo che intercorre tra la caduta delle foglie e l’inizio della ripresa vegetativa; è quindi un intervento che può essere eseguito in un ampio arco di tempo. Altro aspetto importante da tenere in conto sul periodo in cui andiamo ad effettuare la potatura è che potature precoci inducono un leggero anticipo del germogliamento con il problema delle gelate tardive, mentre potature tardive lo ritardano, per questo motivo è consigliato potare prima i vitigni tardivi e poi quelli precoci.


Alcuni sistemi di allevamento hanno formazioni produttive che non superano le 3-4 gemme (speroni), quindi si tratta di una potatura corta, mentre nelle forme in cui il tralcio è raccorciato a 7-8 gemme si parla di potatura lunga; nel caso di cultivar dotate di una bassa fertilità delle gemme basali si adotta la potatura lunga.

le principali forme di potatura

La forma di potatura lunga più conosciuta è il guyot, mentre quella corta è il cordone speronato.


Nel guyot si svolge una potatura mista, vista la presenza di uno sperone e di un capo a frutto. Essa è effettuata sopprimendo il vecchio capo a frutto (taglio del passato), raccorciando il più alto dei tralci del vecchio sperone (taglio del presente a 7-8 gemme) e speronando a 2 gemme il più basso (taglio del futuro). 

Nel cordone speronato vengono mantenuti speroni di 2-3 nodi su branche permanenti, quindi parliamo di potatura corta; per poterla applicare è necessaria una sufficiente fertilità delle gemme basali. Dei due tralci dello sperone dell’anno precedente, il migliore e possibilmente il più basso si sperona a 2-3 gemme, mentre il superiore va soppresso.